Cultura polacca durante la Seconda guerra mondiale

La cultura polacca durante la Seconda guerra mondiale fu soffocata dalle potenze occupanti della Germania nazista e dell'Unione Sovietica, entrambe le quali erano ostili al popolo e al retaggio culturale della Polonia.[1][2] Le politiche volte al genocidio culturale ebbero come risultato la morte di migliaia di studiosi e di artisti e il furto e la distruzione di innumerevoli manufatti culturali.[3] Il "maltrattamento dei Polacchi fu uno dei molti modi in cui il regime nazista e quello sovietico avevano finito per rassomigliarsi", scrisse lo storico britannico Niall Ferguson.[4]

Gli occupanti saccheggiarono e distrussero gran parte del retaggio culturale e storico della Polonia, mentre perseguitavano e assassinavano i membri dell'élite culturale. La maggior parte delle scuole polacche furono chiuse, e quelle che rimasero aperte videro i loro corsi significativamente alterati.

Nondimeno, organizzazioni clandestine e individui – in particolare lo Stato segreto polacco – salvarono gran parte dei più preziosi tesori culturali della Polonia e lavorarono per recuperare quante più istituzioni e manufatti culturali possibili. La Chiesa cattolica e alcuni individui facoltosi contribuirono alla sopravvivenza di alcuni artisti e delle loro opere. Malgrado le severe punizioni dei nazisti e dei sovietici, le attività culturali clandestine polacche, che includevano pubblicazioni, concerti, teatro dal vivo, educazione e ricerca accademica, continuarono durante tutta la guerra.

  1. ^ Olsak-Glass, Judith, Review of Piotrowski's Poland's Holocaust, in Sarmatian Review, gennaio 1999. URL consultato il 24 gennaio 2008.
    «Le prigioni, i ghetti, i campi di internamento, di transito, di lavoro e di sterminio, le retate, le deportazioni di massa, le esecuzioni pubbliche, le unità mobili per le uccisioni, le marce della morte, la povertà, la fame, la malattia e l'assideramento testimoniano tutti le "politiche disumane sia di Hitler sia di Stalin" ed "erano chiaramente diretti allo sterminio totale dei cittadini polacchi, sia ebrei che cristiani. Entrambi i regimi avallarono un sistematico programma di genocidio".»
  2. ^ Wrobel, Piotr, The Devil's Playground: Poland in World War II, The Canadian Foundation for Polish Studies of the Polish Institute of Arts & Sciences, Price-Patterson Ltd., 1999. Consultato il 27-05-2009.
  3. ^ Schabas 2000.
  4. ^ Ferguson 2006, p. 423.

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